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24 aprile 2009 5 24 /04 /aprile /2009 07:32

Denominazione botanica: Taraxacum officinale Web., Taraxacum dens leonis Desf., Leontodon taraxacum L. - fam. Asteracee (Composite)
Parti usate: radice
Sinonimi: dente di leone, soffione, piscialetto, cicoria selvaggia, cicoria burda, bofarella, ingrassaporci.
Descrizione: è il tarassaco un'erba di facilissima reperibilità, comunissima e conosciutissima infestante dei prati cresce un po' dappertutto nei luoghi aridi e umidi, espandendosi dal mare fino alla regione montana

L'uso del tarassaco come depurativo risale alla medicina popolare ed è impiegato principalmente nelle "cure di primavera" per eliminare le sostanze tossiche accumulate aiutando così l'organismo nel periodo che comporta il maggiore sforzo di rinnovamento. A tale scopo la massima attività è posseduta dalla radice e dal fusto sotterraneo ma tradizionalmente vengono consumate anche le foglie in insalata.
Il tarassaco svolge una notevole azione drenante e depurativa che si esplica attivando la secrezione biliare (azione coleretica) e aumentando la diuresi (azione diuretica). 1) L'AZIONE COLERETICA è dovuta principalmente agli alcoli triperpenici sinergizzati dai lattoni sesquiterpenici. Questi, oltre ad aumentare la secrezione biliare, stimolano i processi di coniugazione delle sostanze tossiche facilitando così l' eliminazione dei metaboliti dannosi per l'organismo e prevenendo anche la formazione dei calcoli biliari. 2) L' AZIONE DIURETICA, di cui sono responsabili i flavonoidi, gli eudesmanolidi e il potassio, facilita l' eliminazione delle tossine responsabili di alcune forme infiammatorie e unitamente all' azione coleretica, rende il Tarassaco un valido aiuto nel trattamento dell' obesità e dei reumatismi. Possiede pure proprietà ipocolesterolizzanti

 

 

 

Impiego alimentare: oltre alle proprietà terapeutiche e agli alti contenuti di vitamina C che fanno del tarassaco una pianta curativa, esso è ricercatissimo da massaie e intenditori perchè realmente è una delle migliori verdure primaverili che possono frequentare le nostre mense: spesso, infatti, viene coltivato appositamente. Noi preferiamo servirci del tarassaco spontaneo che si raccoglie nei prati e lungo i bordi delle strade in primavera asportandone la rosetta fogliare con l'aiuto di un coltello. Dopo averlo mondato di terra e radici, il tarassaco viene consumato generalmente come verdura cotta. Il suo gusto amarognolo dispone l'organismo alla digestione, quindi fa della pianta un contorno ideale per tutte le pietanze. Non gettate l'acqua di cottura, ma mettetela in una bottiglia e consumatene tre tazze al giorno lontano dai pasti come depurativo del sangue. Le foglie del tarassaco possono essere utilizzate crude, condite con olio, aceto e sale a mò di insalata fresca. Anche in questo caso i risultati sono ottimi. In alcune zone della Jugoslavia dai fiori di tarassaco si ottiene un vino che nulla ha da invidiare a molti vini rinvenibili in commercio e il suo sapore trae in inganno lo stesso intenditore.
Ecco la ricetta per confezionare la marmellata di tarassaco, una delizia che allieterà le vostre colazioni.
Ingredienti: 400 fiori di tarassaco, 2 litri d'acqua, 10-12 chiodi di garofano, 2 limoni tagliati a pezzi, 1 kg di zucchero.
Raccolti i fiori di tarassaco col bel tempo, si lasciano asciugare distesi in un luogo ombroso per 48 ore senza che si tocchino o si sovrappongano, quindi si fanno bollire nell'acqua con i chiodi di garofano e i limoni spezzettati per 20 minuti. Trascorso questo periodo si filtra spremendo bene le droghe e si rimette a bollire il filtrato aggiungendo lo zucchero. Bollendo per meno di 20 minuti otterremo uno sciroppo, aumentando il periodo di ebollizione si ricaverà una marmellata sempre più densa tanto più sarà il periodo di bollitura. Ad operazione ultimata si conserva in vasetti di vetro e si serve al mattino con pane, latte e burro.

Risotto con tarassaco
Lessate le foglie di tarassaco in poca acqua salata, poi tritale.
Fate rosolare il riso nel burro e olio con po di erba cipollina, bagnatelo co del  brodo (amche quello fatto conl'estratto di carne già pronto) a metà cottura aggiungete la verdura di tarassaco che avete cotto prima. Portate a cottura finale il riso aggiungendo poco vino bianco, aggiustate di sale e pepe. Volendo, prima di servire il riso,  potete aggiungere della panna. Servire ben caldo.

Penne al tarassaco
Ingredienti pèer 4 persone:_ 280/320 g. di penne, 350 g di pomodori pelati, 350 g. di tarassaco, 50 g di cipolla 2 spicchi di aglio, maggiorana mezzo cucchiaino, pecorino fresco, sale e pepe q.b.

Pulire il tarassaco e tagliarlo a pezzettini (non troppo piccoli) scattarlo in acqua salata per pochi minuti, scolarli e non gettare via l'acqua di cottura. Tritare aglio e cipolla e far imbuiondire in poco olio e poca acqua, aggiungere i pelati, il tarassaco, la maggiorana, il sale e il pepe e cuocere per 13/15 minuti. Cuocere nell'acqua di cottura del tarassaco le penne e condirle con il sugo preparato. Aggiungere del pecorino prima di servire.





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Published by Franco Focante - in andar per erbe