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23 gennaio 2015 5 23 /01 /gennaio /2015 14:03
Usi credenze e costumi osimani (e dintorni)

Noi popolo siamo pieni di pregiudizi che ci vengono tramandati da una tradizione che si arricchisce nel corso del tempo. Questo spirito, legato ai pregiudizi della tradizione, non è solo spirito locale. Esso risente ancora dell'indole e del carattere degli antichi romani che furono i padri della superstizione, pensate che non indietreggiarono difronte a Porsenna ed Annibale, ma fuggivano terrorizzati al vedere una lepre che per loro significava presago funesti. Il fato, la forza del fato!

​non si spazza mai di sera dopo l'ave Maria. Farlo significava allontanare la Provvidenza divina

​dopo mezzogiorno non si possono ammazzare i ragni, secondo una leggenda un ragno intessè una magnifica tela sul capo di Gesù bambino nella mangiatoia.

​fare il letto in tre o qualsiasi altra faccenda, porta male:morirà infatti il più piccolo cosi come accendere una sigaretta in tre.

se l'occhio destro, porta disgrazia; se batte il sinistro, fortuna: " occhiu mancu -core francu: occhiu driuttu- core afflittu"

​Se prude il naso, si dice che è segno di baci o cazzotti

s ti fischia l'orecchio sinistro vuol dire che qualcuno parla bene di noi se è il destro parla male di noi.

​Sarà presagio di buon matrimonio per la persona alla nostra sinistra, se aprendo un arancia, questa sarà rossa.

​le macchioline bianche delle unghie sono indice di bugie.

​Coloro che hanno i denti incisivi superiore leggermente distaccati, si crede abbiano nella vita una fortuna favolosa.

S​i ritengano felici coloro che hanno il cognome abbinato con il nome ( Valentino Valentini)

​Non si mette mai la fili (pagnotta) del pane capovolta, perché se no, piange la Madonna.

​Di questi detti ce ne sono a centinaia, tutti legati ad un tempo andato quando forse (anzi certamente) si tribolava di più. Oggi queste espressioni ci fanno sorridere ma forse se ci ragionate un "tantinino" qualcosa di positivo vi porteranno certamente. Me le sto leggendo e vi confesso che sono una vera e propria scoperta del vivere quotidiano di un tempo andato, che non è nostalgia, ma la riscoperta di un vivere come oggi si dice, ma non si fa : "a dimensione di uomo" Spero vi siano gradite.

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Published by franco focante
20 gennaio 2015 2 20 /01 /gennaio /2015 14:32
boccolino
boccolino

....la presenza di Marcovaldo, da il via al patto tra Osimo Ancona e poi Castelfidardo contro di lui. E' tempo di paci, guerre, alleanze e giuramenti di breve durata. La situazione nei territori migliora grazie al legato pontificio di Santa Prisca (Giovanni Colonna ?) ma specie dopo l'intervento diretto di papa Innocenzo III° che convoco tutti i delegati dei comuni. Siamo al 1202 con la pace di Polverigi, il papa invio , nel 1201, una lettera, agli osimani con proposte di pace ai comuni belligeranti. Osimo aderì alle proposte e fu firmata la pace tra Fermo, Macerata, Montelupone, Montegranaro ed altri comuni oltre ad Osimo da una parte e da Ancona, Camerano, Civitanova Corridonia ed altri tra cui Castel Ciccardo. Sono trascorsi ormai dieci anni dalla pace di Polverigi e la guerra tra Osimo e Castelfidardo continua, quest'ultima rischiò più volte di essere distrutta. Il 6/50/1212 giunge ad Osimo Azzo VI° che promette ad Osimo di distruggere Castelfidardo, ma Azzo muore e come signore della Marca gli succede Aldobrandino, investito dal papa e figlio di Azzo. Il 6/5/1214 Aldobrandino entra in Osimo con il suo esercito e firma un atto notarile nel quale dichiara di mantenere la promessa paterna. Anche lui però muore, forse avvelenato dal capi dei ghibellini conte Celano. Nelle varie vicende tra imperatore e chiesa, Osimo "fluttua" tra i due poteri fino a giungere al 28/11/1264 quando dopo aver subito attacchi sia da Castelfidardo comandata da Parcivalle Doria che da altri comuni e da truppe tedesche, Osimo reagisce distruggendo tutto il territorio intorno a Castelfidardo. Il cardinale Simone concede agli osimani di distruggere Castelfidardo e di deportare i suoi abitanti. Osimo estende il suo dominio anche su Staffolo e altri comuni dei castelli. Siamo tra il 1236 e il 1250 con l'ultima lotta tra impero e papato per il dominio dell'Italia, riprende la tradizione sveva sull'Italia del nord (potere svevo in Sicilia) e la lotta dei comuni lombardi contro l'imperatore, l'Italia è divisa tra guelfi e ghibellini. Irrompono sulla vita cittadina i fratelli Guzzolino, di parte guelfa, nel 1317 invadono Osimo guelfa e si impadroniscono della città. I Guzzolino ne combinano di ogni specie non solo in città ma anche neri comuni vicini forti dell'appoggio del duca di Montefeltro, aiutarono anche Recanati nella lotta contro il papa. Giovanni XXII° che poi li scomunicò. Tutto questo "rumor" fatto di saccheggi e distruzioni, non poteva passare inosservato. Nel 1320 il papa tolse ad Osimo il contado e il titolo di città. per far tornare la città al papato giunsero anche aiuti da Firenze e Siena oltre che d i comuni vicini di parte guelfa. Gli osimani cacciarono i Guzzolino e le famiglie a loro vicine (Guzzoni, Leopardi, Buonvillani e Sinibaldi) e si riconciliarono con la chiesa (3/5/1322)

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Published by franco focante
13 gennaio 2015 2 13 /01 /gennaio /2015 16:03
fed
fed

​La parte " romana" la tratterò separatamente

Siamo Arrivati ​​al 1.140 quando da Cassio ha inizio la dinastia Simonetti (famiglia di origine cingolana Proveniente da Jesi, diffusa in molti Altri Luoghi italiani) Importanti Sono i discenti di tale nobile famiglia. A Bologna il 15-6-1912, Marianna Ghislieri Fava Simonetti, figlia del conte Alessandro Fava Ghislieri e di donna Isotta Simonetti dei Principi di Musone sposò don Antonio Hercolani. Fu grazie a questo matrimonio che Antonio Hercolani chiese il permesso di aggiungere al proprio cognome anche quello dei Fava Simonetti, permesso che ottenne con RD del 29 agosto1921 Da questo matrimonio nacque il figlio Filippo Rinaldo1913-2002) il quale ebbe poi discendenza. I Simonetti Furono patrizi di Ancona, Rieti, Macerata, Roma, Cingoli. conta Uomini d'arme, Patrioti, Governatori, Vicari, Senatori, podestà, monaci, ecc .. Del Periodo rinascimentale da ricordare Annibale, ministro di Pio IX e Rinaldo, carbonaro combattente per l'Unità d'Italia divenuto in seguito senatore del Regno . Il Personaggio Più vicino a noi per opere meritorie fatte E' la principessa Isotta, famoso fù il suo provvedimento preso nel 1901 a favore dei suoi mezzadri che concedeva loro agevolazioni a quel tempo inimmaginabili. Fu Una benefattrice dell'orfanotrofio maschile osimano, La Banda Cittadina e a lei intitolata.Nel 1.193 le spoglie di S. Vittore furono trasportate da Castelfidardo ad Osimo per evitare che cadessero nelle mani del Vescovo Gentile. E 'quasi certo che le spoglie provenienti da Umana, dove sbarcarono arrivate dall'Oriente, furono prima in Un luogo nominato S. Vittore e poi a S. Stefano, poi ad Osimo. Il santo è protettore di ambe le città. Osimo non le restitui subito in Quanto Castelfidardo si rifiutava di dargli obbedienza. Nel 1.196 Castelfidardo è assoggettata ad Osimo .... "Anno Domini millesimo centesimo nonagesimo sexsto mense Januarii, indictione XIIII, AUXIMI Civitate. In nomine Patriis et filii et Spiritus Snctis. Amen ... noi consoli e popolo di Castel Giccardo promettiamo e affermiamo con giuiramento Che faremo osservare fedeltà alla chiesa di S. Leopardo a Osimo e al signore .. e ai suoi successori ....
S. Vittore fu martirizzato a Damasco o presso Alessandria d'Egitto sotto Marco Aurelio. Si narra che prima gli Furono amputare le dita e poi scorticato vivo. Altre fonti dicono che sarebbe stato ucciso da Antonino Pio (imperatore romano dal 138 al 161) Nel 1.198 Osimo si allea con Ancona, Macerata, Recanati, Montelupone e per cacciare Marcoaldo d'Aweiller che era un seguace di Enrico VI figlio del Barbarossa . Nel 1200 la vittoria arrise agli Osimani e ai di suoi alleati. Marcoaldo si impadrì di Palermo e si proclamò tutore di Federico II ° Nel frattempo era stato scomunicato dal papa Celestino II ° Siamo giunti al 1197 e Enrico VI di Svevia conquista l'eredità siciliana, e Il periodo delle lotte tra l'impero e la chiesa , Tra l'impero e i Comuni. Papa Innocenzo III ° auspica il dominio assoluto del papato e alla supremazia sui singoli Stati Europei, molti sovrani si dichiararono vasalli del papa (Portogallo, Castiglia, Polonia e anche l' inghilterra con Giovanni senzaterra 1213) La supremazia di Roma si estende Sulle città dell 'Umbria e delle Marche e quindi Osimo torna sotto l'egemonia papale ...

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Published by franco focante - in notizie
7 gennaio 2015 3 07 /01 /gennaio /2015 09:56
La Pasquella " è nuovamente tra noi!"

L 'Epifania E detta volgarmente Pasquetta o Più Ancora Pasquella Perché considerata la prima Pasqua dell'Anno, tanto e vero Che al mattino, Quando ci si incontrava, era usanza scambiarsi il saluto di "buona Pasqua" In this Periodo, era usanza sentire, per le contrade in special modo , ma anche nei centri cittadini i cosiddetti canti della Pasquella.

"Ci darete calche cosa / Sia de magru Che de grassu / core impressu E Altru abbracciu ..... / this Porcu Che tu c'hai / Possa Fatte cento e 'na decina / e per nò la curadella. Anno nou e la Pasquella "......

Ieri sera, con sorpresa, ho ascoltato gruppo delle Nazioni Unite di cantori Che cantavano la Pasquella, non li conosco Personalmente, ma li ringrazio per Aver svegliato ricordi e Sensazioni Che credevo perse Nel Nostro territorio. Mi auguro che non sia una cosa sporadica e che sinergie convergenti possano far continuare, non sol questo, ma altri momenti legati al nostro folcrore Che non ê secndo un nessuno.

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8 settembre 2014 1 08 /09 /settembre /2014 15:22

Oggi lumache!

 

lumaca.jpgL'abitudine di mangiar lumache è già nota al tempo dei romani i quali, riuscirono ad impadronirsi del tesoro di Giugurta (re di Numidia) che era situato sopra ad una roccia imprendibile. Un soldato ligure ghiotto di lumache, dette la soluzione a Mario (generale romano) seguendo la striscia della bava delle lumache che egli salendo e raccogliendo giunse fin sopra l'imprendibile  roccia. (106 a.C.) Le lumache furono provviste alimentari al tempo della guerra tra Cesare e Pompeo e narra Plinio che un certo Lippinio Fulvio a Tarquinia allevava lumache per rivenderle ai clienti della sua taverna. Oggi dalla lumaca si ricavano prodotti sia di natura farmaceutica che cosmetica. La lumaca si trova  un po ovunque, ha un ciclo vitale molto lento lento, in media tre anni, ama l'umidità e la pioggia. Quando andate in giuro per le strade d i campagna, raccoglietele perché sono ottime. Non fatevi “ impressionare” dalle dicerie che è indigesta. La lumaca va saputa trattare e cuocere.  Raccoglietele, anche quelle che hanno già l'opercolo fatto (chiuse perché sono in letargo). Vi chiederete, vanno  “spurgate” o no? Ebbene, quelle con l'opercolo no, le altre invece si. Per spurgare le lumache basta tenerle in un cesto di vimini o in uno scolapasta , ben coperti, con un peso sopra (altrimenti scappano) per  4, 5  giorni. , in questo modo la lumaca butterà fuori tutti gli alimenti che aveva mangiato. La spurgatura è molto importante perché la lumaca è onnivora e mangia anche alimenti nocivi all'uomo. Fatta la spurgatura bisogna lavarle bene con acqua e aceto e sale, poi una o due volte con solo aceto e poi ancora con acqua aceto e sale (dosi: 3 litri di acqua un bicchiere di aceto e una bella manciata di sale) comunque vanno lavato fin quando non fine di uscire la bava. Infine, dovete sapere che, a parità di peso, un grammo di carne di maiale conti

ene fino ad un milione di batteri, la lumaca fino a circa 80 mila. E' una carne sicura e ottima Me le ho cercate, me le ho pulite e me le ho mangiate!.1483 big

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Published by franco focante - in oggi si cucina
14 luglio 2014 1 14 /07 /luglio /2014 08:53

bardana-fiori.jpg

Oggi parliamo della “Bardana” comunemente chiamata “Lappa”  Certamente  tutti voi,andando in giro per campi, fiumi o monti l'avrete vista.La bardana (architum lappa) è una pianta biennale con un rizoma verticale che nel primo anno di vegetazione produce alcune grandi foglie basali fra le quali, nel secondo anno, spunta il fusto floreale che può raggiungere i due metri di altezza, molto ramificato e peloso. Le foglie basali sono molto grandi con la lamina a forma triangolare cuneiforme che può raggiungere anche i 50 cm di lunghezza. Il margine interno è spesso ondulato, la superficie inferiore è di colore bianco-cenere. Le foglie del fusto hanno la stessa forma ma sono più piccole e spesso sessili. I fiori sono numerosi coimbri che si trovano all'apice dei rami e sono di colore porporino riuniti in capolini globosi circondati da  molte bratte rigide e ricurve in forma di amo. Georges de Mastral, nel 1941, osservando questa pianta ha inventato il velcro (acronimo di vel.. velluto e cro...gancio) il brevetto è del 1955, de Mastral ebbe l'intuizione tornando a casa da una gita in campagna. I frutti delle bardana sono degli acheni di color bruno con macchie nere , provvisti di un pappo e di setole nere. Questa pianta si trova un po ovunque, le radici si raccolgono in autunno del primo anno di vegetazione o nella primavera del secondo anno prima che si formi lo scapo floreale. -le radici si estraggono dal terreno togliendo le radichette laterali e poi si lavano. Si conservano tagliate a striscette ed essiccate al sole e poi conservate in barattoli di vetro. Le foglie si raccolgono in maggo-luglio prima che la pianta fiorisca, si recidono le foglie con le forbici evitando il picciolo. Si conservano facendole essiccare all'ombra e poi conservate in sacchetti di carta, le foglie possono essere anche mangiate con l'insalata..La bardana ha molte proprietà quali: diuretiche, depurative, ipoglicemizzanti antisettiche....I principi attivi sono olio essenziale di inulina, mucillagini, lappatina e acido clorogenico che ha azione bioattivante cutanea. Fa bene al fegato e alla cistifellia, diminuisce il tasso di zucchero nel sangue. Si può quindi fare un infuso con 4 gr. di radici e un litro di acqua bevendone una tazza al mattino, oppure una tintura vinosa con 4 gr in un litro di vino lasciate a macerare per almeno 5 giorni. Se ne beve a bicchierini. E' utile ai diabetici, chiedete al medico.

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Published by franco focante - in andar per erbe
8 luglio 2014 2 08 /07 /luglio /2014 15:00

Pomodoro-S.Marzano-Verde.jpgQuesta cosa mi è venuta in mente mentre guardavo un contadino, dove acquisto le verdure, “scartare “ i pomodori verdi da quelli più maturi. “nonna Nuna “ faceva questa cosa che vi vado a descrivere, raccogliendo i pomodori a fine stagione quando ormai non si maturavano più per il poco sole. Adesso specialmente  per Marcello che ha l'orto e anche a quanti lo hanno, ma anche a chi non ce l'ha, perché può comprarli, anche se è difficile trovarli "verdi" , dico: Prendete dei pomodori (san Marzano  vengono meglio) verdi o poco poco “colorati” e tagliateli a fettine con la mandolina, mette le le fette una vicina all'altra in un teglie o dove vi pare, metteteci sopra del sale e fateli salare per un giorno, poi lavateli e asciugateli con un canovaccio. Metteteli quindi in una  grande  insalatiera o teglia e umettateli con aceto bianco ed il vino (tre aceto/uno vino) per un giorno, poi scolateli e asciugateli. Nel frattempo preparate un impasto con alici pestate,capperi, aglio tritato, e prezzemolo pepe in grani.   Prendete un vaso di vetro capiente e mettete prima sul fondo un tantino di olio exv. Poi le fette di pomodori e quindi un po dell'impasto, ripetete fino a riempire il vaso. A questo punto versate del buon olio si semi (girasole). Chiudete il vaso. Il giorno dopo aggiungete altro olio di semi perché certamente mancherà. Fate attenzione a far uscire ben bene l'aria. Questi pomodori si conservano benissimo e sono buoni anche dopo una sola settimana. (chi vuole può anche far sterilizzare il prodotto facendolo bollire  per 25/30  minuti dal bollore (per vasi da 500gr.), se poi siete timorosi  fate  anche la “tindalizzazione” che consiste nel ripetere la sterilizzazione almeno due volte a distanza di 24 ore. 

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Published by franco focante - in oggi si cucina
7 luglio 2014 1 07 /07 /luglio /2014 09:27

   Finalmente! Dopo diversi tentativi, li abbiamo trovati! Mi hanno punto un

DSCN1472.JPGpaio di volte, ma li abbiamo presi, adesso li ho cotti a “m

odo mio”. Mi ci faccio due spaghettini  di Campofilone. Sarò generoso, vi do anche la ricetta: I gamberi di fiume non sono di facile reperimento, ma si trovano, . Prendete circa 12/14 gamberi (½ kilo) un bel bicchiere di olio ex.  due spicchi aglio tritato, un bel ciuffo di prezzemolo che triterete. In un tegame abbastanza grande mettete l'olio con il prezzemolo e l'aglio, fate imbiondire e aggiungete i gamberi, regolate di sale di pepe. Mescolate ogni tanto. I gamberi assumeranno un bel colore rosso rubino, aggiungete, a questo punto i pomodori senza semi e senza acqua di vegetazione, fate cuocere una decina di minuti e pi aggiungete un po di vino bianco secco, fate evaporare e sono pronti. Una parte di questi gamberi (5)  li ho tolti per fare il sugo aggiungendo una zucchina tritata e del finocchio marino. Ho cotto per poco tempo e il sugo è pronto. Quanti ricordi su questi gamberi, da ragazzetto, facevamo oltre 25 kilometri in bicicletta per andarli a pescare. Dove?  … non 

DSCN1473.JPG

mi ricordo!?!...

 

 

 

 

 

DSCN1474.JPG


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Published by franco focante - in oggi si cucina
24 giugno 2014 2 24 /06 /giugno /2014 15:48

questa è la seconda parte dell'articolo "sull'acqua"

 

 

fontana QUALE BERE: liscia, gassata o effervescente

Per acqua naturale non si intende acqua senza bollicine: tutte le acque minerali lisce,gassate o effervescenti sono naturali, ossia vengono imbottigliate come sgorgano dalla sorgente. L'acqua "liscia" è quella senza bollicine, "gassata" quella addizionata con anidride carbonica, "effervescente naturale" quella già leggermente frizzante alla sorgente.

       5. Le bollicine dell'acqua gassata le danno un sapore gradevole e sembrano dissetare di più;agiscono infatti come blando anestetico a livello delle papille gustative, responsabili in parte della sensazione di sete. In realtà liscia, gassata o effervescente naturale, l'acqua disseta tutta allo stesso     modo.

6. L'acqua gassata non ha controindicazioni reali, anzi facilita la digestione e aumenta il senso di sazietà, provocando la dilatazione dello stomaco. Deve essere evitata da chi ha problemi di aerofagia e gonfiori addominali.

 

IMPARARE A LEGGERE L'ETICHETTA

Ci sono circa 260 acque minerali diverse in commercio e per sceglierne una oltre che buona, anche adatta ai propri bisogni è importante saper leggere l'etichetta.

      4.    Il RESIDUO FISSO indica il contenuto di sali minerali dopo l' evaporazione di un  litro di  acqua

            a 180°. Più è basso, più l'acqua è "leggera" (minore contenuto di sali minerali).

5. Il PH indica il grado di acidità e alcalinità  dell` acqua. PH inferiore a 7 indica acqua acida, paria 7 neutra, superiore a 7 alcalina. Le acque acide sono utili per i problemi digestivi, mentre quelle alcaline servono a riequilibrare l'acidità dello stomaco.

 

      6   La TEMPERATURA indica (in gradi centigradi 6°) la temperatura di imbottigliamento.

     7.   La dicitura "SOSTANZE DISCIOLTE" elenca i sali minerali presenti in un litro di acqua.

   8  L'acqu

a in bottiglia deve avere il minor quantitativo possibile di NITRATI (sostanz inquinanti) (max 45/litro per gli adulti; max 10/ litro per i bambini) mentre i NITRITI dovrebbero essere assenti. La scritta "Microbiologicamente Pura" garantisce che l'acqua non contenga alcun microrganismo pericoloso.

 

COME CONSERVARLA

Le bottiglie di acqua devono essere conservate in luogo fresco, lontano ed al riparo dalla luce e dal calore del sole (non lasciare le bottiglie in balconi o cortili soleggiati).

     1.   Una lunga esposizione al calore del sole può alterare l'acqua che ingerita potrebbe

disturbare l'equilibrio della flora batterica.

    2    . Meglio bere acqua a temperatura ambiente, ma se si preferisce fredda, si consiglia di tenere

l'acqua in frigorifero sempre chiusa con il tappo, soprattutto quella minerale gassata, sia per

non perdere il potere frizzante sia per evi†are che prenda un cattivo sapore assorbendo gli

odori degli altri alimenti del frigorifero.

     3.   Altra cosa importante è la data di scadenza, scritta sulle bottiglie. è una data indicativa

fissata a un anno e mezzo o due dalla data di imbottigliamento e che indica la data entro cui

è consigliabile consumarla.

 

QUANTO, QUANDO E COME BERE

Quando si ha sete si beve per soddisfare un'esigenza dell'organismo che il cervello trasforma in un segnale ben definito. L'ideale è bere almeno un litro/un litro e mezzo di acqua durante la giornata e non solo quando si ha sete. Naturalmente chi fa sport, chi lavora al caldo o chi suda molto ha bisogno di quantità maggiori di acqua. Si beve a piccoli sorsi e in più riprese. Mai bere troppo e tutto insieme, e soprattutto per scongiurare congestioni (elevato quando si è accaldai) mai bereacqua gelata troppo velocemente. La maggior sensazione dissetante dell'acqua fredda è apparente e momentanea: dopo poco, per la sudorazione, compare nuovamente il senso di sete. E' preferibile bere uno o due bicchieri d'acqua al mattino appena svegli e uno o due la sera prima di coricarsi. Va bene bere a stomaco vuoto prima dei pasti, specie se si segue una dieta, perché l'acqua riempie lo stomaco e diminuisce l'appetito. Si può bere anche durante i pasti, purché si mastichi bene e non si beva in quantità eccessive. Fino a mezzo litro di acqua durante i pasti non interferisce con la rapidità o la qualità della digestione e si può pertanto tranquillamente bere.

Provate a congelare un po di acqua di diverse marche e vedrete che i sali che restano sono diversi per ogni acqua, ecco perché e buona norma cambiare ogni tanto acqua, ecco perché vorrei conoscere il dato delle analisi dell'acqua che prelevo dalla fontana pubblica. Ricordo che, è vero che costa poco e rende un servizio “ecologico” ma è pur sempre un metodo di vendita e quindi sottostà alle regole di mercato.

 

 

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Published by franco focante - in comunicazioni utili
16 giugno 2014 1 16 /06 /giugno /2014 09:20

Dal “quadernu de nonna nuna” che già vu dittu 'ndo se troa!forno_antico.jpg

 

Se vi si è abbassata la voce (e de sti tempi pole capidà!) si può rimediare bevendo del succo di carota e oltre a berlo, farci anche dei gargarismi.

Se quando tagliate il pane si sbriciola, basta passare prima la lama del coltello in acqua bollente

per togliere dal forno l'odore di pesce, fate essiccare, a forno acceso delle buccie di arancio

visto in questi giorni piove, per far asciugare l'ombrello non tenetelo aperto, il tessuto si allenta e si indebolisce, lasciato socchiuso, durerà più a lungo.

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