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14 giugno 2014 6 14 /06 /giugno /2014 13:35

Oggi parliamo di asparagi. (asparagus acutifolius .L)

asparago.jpg


Questo tema mi sta molto a cuore perché noto ancora che molti continuano a raccogliere gli asparagi selvatici “spezzandoli” il che non è corretto e danneggia la pianta. L'asparago in effetti è un “albero” che ha le radici che si sviluppano sotto terra. Quello che noi raccogliamo è un filamento dei rizomi che si formano  nel sotto  suolo da una rosetta da dove escono i turioni. Questa parte commestibile va raccolta con un coltello alla base del reticolo e non tutti, altrimenti la pianta non fruttifica più. Gli aparagi si trovano sia in primavera che in autunno, contine poche calorie ed un buon diuretico entrava a far parte delo sciroppoo delle cinque radici diuretiche. Ha molti altri giovamenti per la salute, non è indicato per chi soffredi reni e di gotta perchè contiene “metilmercaptano” che quello che da quell'odore caretteristico all'urina.. Ci si possono fare decotti per la diuresi e decotti o in aggiunta a finocchio, prezzemolo, sedano selvatico e rusco il famoso sciroppo diuretico delle cinquer radici. Chi va ad asparagi impari a rispettarli perché la “popolazione sparagina” potrebbe lentamente scomparire. L'asparago ha un buon abitat nei boschi  e nei luoghi devastati dal fuoco, ma in tal caso bisogna stare attenti a non mangiarli perchè di norma il fuoco vienme spento con solventi chimici dannosi per l'uomo.

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Published by franco focante - in andar per erbe
30 maggio 2014 5 30 /05 /maggio /2014 08:58

ginepro2Ginepro.è questo il periodo di raccolta, quando andate in  montagna lo si trova abbastanza facilmente. E' un arbusto che raramente raggiunge le dimensioni di un albero; il tronco, abbondantemente ramificato, ha la corteccia  che si stacca in strisce longitudinali di colore rosso-bruno. Le foglie, verticillate, sono di forma lineare e si restringono gradatamente verso l'apice acuto che termina in una punta rigida e pungente. La superficie superiore è percorsa da una larga linea biancastra, il resto della foglia è di colore verde-grigiastro. I fiori sono separati, si hanno cioè piante con soli fiori maschili e altre con soli fiori femminili; i primi sono riuniti in piccoli coni gialli formati dalle antere protette da alcune squame triangolari, quelli femminili sono racchiusi da tre brattee.

Il frutto è una pseudobacca formata dalle tre brattee che circondavano il fiore femminile; queste si sono accresciute e saldate fra loro a formare un frutto sferico nero o bluastro, di consistenza carnosa, contenente alcuni semi di colore bruno chiaro.

Cresce dalla zona mediterranea fino a quella alpina di tutta Italia, preferibilmente nei luoghi soleggiati e rocciosi; talvolta è coltivato nei giardini. Si raccolgono le foglie, i frutti (detti anche coccole) e il, legno. Le foglie si possono raccogliere dalla primavera all'autunno recidendo i rametti su cui sono inserite. I frutti si raccolgono quando sono neri, cioè a completa maturità; il legno si ottiene scortecciando rametti di almeno un centimetro di diametro.

Si conserva: le foglie si essiccano all'ombra rimuovendole spesso, i frutti e il legno si fanno seccare al sole  o in forno a calore molto basso. Le foglie in sacchetti di carta o tela, i frutti in recipienti di vetro o porcellana. Il ginepro ha proprietà aromatizzanti, diuretiche, antisettiche, balsamiche. Grazie ai suoi principi attivi: olio essenziale (pinene, canfene, junene, terpineolo, cadinene), acidi organici, zuccheri, juniperina. La più importante proprietà del Ginepro è quella di aumentare la diuresi; questa attività utile ai reumatici, agli artritici e ai gottosi, è stata studiata e confermata da autori moderni e dipende principalmente dalla presenza,  di un olio essenziale. Questo è inoltre un disinfettante delle vie urinarie e respiratorie, è un valido stimolante della digestione, un antifermentativo intestinale, un espettorante e un sedativo della tosse.

I preparati di Ginepro vanno utilizzati con cautela; non devono inoltre essere usati da soggetti affetti da infiammazioni renali. Per uso esterno le bacche di Ginepro vengono utilizzate come stimolanti la circolazione cutanea: sono utili per esempio nel reumatismo come blandi disinfettanti della pelle.

Le foglie e il legno di Ginepro hanno, per uso esterno, le stesse proprietà delle bacche.

USO INTERNO:

i frutti

Per aumentare la diuresi, per sedare la tosse, per purificare le vie urinarie.

Infuso - 2 g in 100 ml di acqua. Due-tre tazze al giorno.

Tintura vinosa - 4 g in 100 ml di vino bianco (a macero per 10 giorni). Un bicchierino prima dei pasti.

USO ESTERNO:

i frutti

Come rubefacente (aumenta la circolazione sanguigna sulla pelle) e blando disinfettante.

Decotto - 10 g in 100 ml di acqua. Applicare sulle parti interessate.

USO COSMETICO:

Una manciata di frutti, schiacciati da poco e infusi nell'acqua calda, danno un bagno stimolante, balsamico e purificante.Usi nelle Marche e nel maceratese

Nella zona del fabrianese l'utilizzo magico del ginepro, secondo un rituale, è riservato alla persona

dotata di una qualche facoltà (ad. es. un guaritore) che ne percuote una pianta, lasciandone cadere a

terra le coccole, e pronunciando nel frattempo una formula e il nome della persona affetta da porri o

da emorroidi da guarire.

A Genga si combatte per uso esterno l'artrite facendo bollire per 10 minuti un pugno di galbuli in un po' aceto e si prepara un l\/listral distillando galbuli e semi di anice.

A Cingoli come cura ricostituente se ne prendono alcuni galbuli al mattino con un poco di vino mentre ad Apiro se ne masticano invecchiati di 2-3 anni per l'acidita di stomaco.

A Villa Moscosi le coccole servono a profumare le botti, insieme alla Salvia, mentre altrove son o masticate per l'acidita di stomaco; a Cingoli erano soliti farne bastoni che venivano usati dai pecora

dai sensali nelle fiere enei mercati.

A Filottrano i frutti servono a profumare le botti insieme alla salvia moscatella. insieme alla salvia moscatella. ln diverse zone della regione i galbuli vengono bruciati in un braciere allo scopo di disinfettare e profumare un ambiente.

Paolo Spadoni, professore di Storia Naturale Botanica nella Pontificia Universita di Macerata, nel

primo Tomo dell'opera "Xilologia Picena" (1826) raccoglie queste notizie sul ginepro comune:

"Dalle coccole peste e fermentate nell'acqua ottiene una bevanda spiritosa, salubre e di pochissima spesa. Chiamasi percio il Vino de' poveri. Dessa e tanto più grata, quanto e più vecchia. lnfuse nell'acquavite danno un eccellente rosolio stomacale, e distillandole un olio essenziale."

Da una antica ricetta marchigiana, conservata pres so la Biblioteca Valentiniana di Camerino (Bellomaria 1987): /nfuso di Ginebro.

In una tazza di acqua da caffè pongansi quindici o 16 bacche di ginebro infrante. Si facciano rimane

re nell'acqua pro 24 ore; quindi si coli e si prende ogni mattina come attonante.cura le malòattie nervose) Ci sono altre curiosità su questo arbusto che trovate sul libro del Prof Taffetani F. (univ. politecnica delle marche) che trovate da Luca (giornalaio) sotto alle logge)

(bibl.erbe medicinali aromatiche cosmetiche Ge.Fabbri Bompianietas spa .“rugnii speragne e grespigni F Taffetani))

 

 

 

 

 

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Published by franco focante - in andar per erbe
26 maggio 2014 1 26 /05 /maggio /2014 08:57

SULLA.JPGlupinella.jpgOggi vi voglio far conoscere un erba particolare che quando ero giovane mi dissetava quando "andammie a fregà i ceregi e i bricoccoli" La sulla è una pianta mangereccia ed è usata anche in erboristeria per le note proprietà astringenti, vitaminizzanti e contro il colesterolo.  In  cucina vengono usate foglie e i  fiori che hanno proprietà nutrienti, per preparare ,  tortini, frittate e zuppe varie. Rappresenta una delle foraggere più importanti per le regioni del Mediterraneo e tra le leguminose si contraddistingue per le sue elevate qualità alimentari. Noi la confondiamo  con lupinella che è simile al lupino che ha i rosacei mentre la sulla li ha rossi,  anche lei è mangereccia. E' questo il momento di raccogliere i gambi ,di tutte e due le erbe,il nettare che contengono,ha un sapore bolce. Le api, con la raccolta del nettare, producono un buon miele, molto

 

 sulla (hedrysaurum coronarium)

 

liquido e chiaro che cristallizza dopo poco tempo dalla smielatura. L'odore è liviemente percettibilemente il sapore e delicato ed ha un sentore di fruttato tipo albicocca/pesca. La trovate in tutti i campi incolti, meglio se lontani da colture intensive. Molto usato nelle zone di raccolte che consiglio di provare. Se avete un po di tempo, andate per i campi e la trovere facilmente. Pravate!!!!!

 

 

 

 

 

 

lupinella (onobricis viciifoglia)

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20 maggio 2014 2 20 /05 /maggio /2014 14:46

pomodori.jpg

Ci vengono date informazioni che riguardano i pomodori, vi consiglio di vereificare sempre la loro provenienza. E' accertato che stanno arrivando pomodori dalla cina, anche confezionati in bartattoli, che contengono metalli pesanti che a lungo andare per accumulo sono cancerogeni, quali:   i mercuirio, piombo, cadmio ecc. ecc. Quello che dico è che  noi siamo fortunati, abbiamo nel nostro territorio buoni contivatori  che coltivano i loro prodotti in modo corretto e alcuni anche il biologico. Sono pochi passi, facciamoli per la nostra salute. Sempre più spesso si sente parlare della tossicità della solanina che è un alcaloide glicosodico tossico prodotto dalle solonacee, quindi dalle piante appaertenenti a  questa famiglia botanica, come le patate, i pomodori   i pomodori, le melanzana,e i peperoni.  Ma questi ortaggi quanta solanina  contengono,  ed è  vero che gli ortaggi verdi sono pericolosissimi ? Nel pomodoro non c’è Solanina, c’è un altro glicoalcaloide, chiamato  tomatina, che presenta rischi minori rispetto alla solanina. La Solanina ha  più concentrazione nella patata (quella parte verde che si vede spesso sulla buccia e nei germogli successivi)  La Tomatina ha differenti concentrazioni  a seconda delle parti della piante interessata.  Ci  sono circa  5/10 mg in quello maturo, 140-150 in quello in fase di maturazione mentre è più concentrtata nel pomodo  acerbo da 450 a 540 mg in 100 gr.  Recenti studi hanno dimostrato l'importanza della tomatina con  riscontri positivi sulla crescita di colture di cellule tumorali e antimicrobiche. Quindi se non ci sono intollerabilità conclamate, è buona norma mangiare pomodori, maturi., quelli verdi? Si, ma è meglio non abusarne, comunque è meglio mangiare quelli quasi maturi e non verdi verdi! E' ormai certo che il pomodoro, anzi il succo di pomodoro, abbassa il colesterolo. La solanina non è  si toglie con la cottura  perchè ha bosigno di alte temperature ed è scarsamente solubile in acqua. Questa mia è solo una informazione che ha molti è sconosciuta, io le ho apprese nel corso dei vari corsi frtequentati  per il riconoscimento delle piante spontanee mangerecce. 

coltivare-patate.jpg
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13 maggio 2014 2 13 /05 /maggio /2014 13:12
P4220028.JPGLa melissa è una pianta erbacea perenne che cresce fino ad  anche oltre il metro di altezza. Le foglie hanno tutte il picciolo e sono opposte a due a due, apice acuto e margine dentato con superficie un po rugosa e pelosa. Fa dei fiori giallastri, i suoi frutti composti da quattro acheni sono sempre riuniti nel fondo del calice. E' una pianta che cresce un po ovunque allo stato selvatico nei ruderi, nei luoghi incolti , una volta era molto coltivata. Le foglie della  melissa si raccolgono da maggio a settembre, mentre le fioriture si avranno da giungo/luglio. All'inizio della fioritura la pianta va tagliata  a pochi centimetri dall'infiorescenza. Le foglie si possonno essicare all'ombra e a bassa temperatura, si consevano in un barattolo di vetro, al buio. La pianta produce un olio essenziale che contiene citronello, linalo, canfora, acido succinino, genarolo, zucchero e mucillagine. Si può usare in modi diversi ad esempio come digestivo, basta fare un infuso con 5 g. di fioritura in un litro di acqua e berne due tazzine dopo i pasti. Il suo amabile sapore di limone la rende ideale  per fare salse verdi e per i liquori, le foglie si usane nell'insalata, nelle salse per il pesce oppure si possono aggiungere alle spremute di frutta e vino e anche nelle tisane. viene usata sia in cucina che in pasticceria. La melissa era ritenuta l'erba che permetteva all'uomo di rinascere (Paracelso), viene usata nche in aromoterapia per combattere la depressione. Ci si può fare del tè ( un cucchiaio di foglie in una tazza di acua bollente , lasciar riposare per 10 minuti. Questa piantina è molto utile alla memoria ed è un fortificanrte per il sistema nervoso. Come vedete, a volte, in una pianta poco significativa ci sono molteplici proprietà utilisse all'uomo. L'altro giorno ho fatto le tagliatelle con la melissa ed erano veramente buone. (la ricetta?, molto semplice: un po di foglie (30/40) un poco di burro, poco brodo vegetale e olio ex. sale qb. fate frullare tutti gli ingredienti meno il brodo , e conditeci le tagliatelle aggiungendo poco brodo vegetale e alcune foglie di melissa tagliate finemente)Se non la trovate.. qualcosa c'è...nel mio giardino..
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Published by franco focante - in oggi si cucina
9 maggio 2014 5 09 /05 /maggio /2014 14:38

goji.jpgl'avevo promesso ed ecco qui l'esperimento:

 

80 g di fusilli, una melanzana, 4 acciughe sott'olio, tre spicchi agli in camicia, un ciuffo di rosmarino tritato, curcuma e bacche di goji. olio ex

vino bianco (mezzo bicchiere) acqua idem  menta fresca (se l'avete).sale qb

 

Prendete la melanzana (che evidentemente per il sugo e troppa ma la mangerete come secondo) fatela a pezzetti non tanto grandi, mettela in un  tegame con olio ex (poco perché la melanzana lo assorbe e lo rilascia quando è cotta, rimane untuosa) le quattro alici e gli spicchi aglio appena schiacciati e il rosmarino. Fate cuocere per alcuni minuti mescolando, poi aggiungete il vino bianco, l'acqua e il sale. Nel frattempo fate cuocere i fusilli. Le melanzane vanno cotte coperte dopo che avrete fatto evaporare il vino. Ci vorranno 10/15 minuti.Mescolate ogni tanto. Togliete la camicia dell'aglio. Scolate i fusilli e metteteci sopra alcune foglie di menta spezzettata e alcune bacche di goji, quindi aggiungete le melanzane e il castel magno ( o altro formaggio grattugiato) mescolate bene.  Sono una bontà!!!!!
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6 maggio 2014 2 06 /05 /maggio /2014 14:31

fontana.jpgL'acqua è la bevanda "principe", la più sana e migliore per la salute dell'organismo, capace di soddisfare la sete senza attentare alla linea. Si deve bere spesso e non aspettare di avere sete per poter rinnovare continuamente le perdite di liquidi che l'organismo subisce durante la giornata. ?L'acqua minerale naturale in particolare, grazie al suo contenuto di minerali, aiuta a reintegrare e a fornire il corpo dei sali di cui ha bisogno. Non tutte le acque minerali sono uguali “ ognuna ha caratteristiche specifiche che dipendono dal tipo di sali in essa disciolti. è quindi importante saper scegliere tra le acque in commercio, quella più idonea ai propri gusti, bisogni e disturbi.

Perché Minerali.

Le acque si chiamano minerali quando vengono riconosciute tali dal Ministero della Sanità l' attraverso analisi chimico-fisiche e microbiologiche (su composizione, purezza e qualità) che determinano le caratteristiche salienti dell'acqua. Premesso che tutte le acque potabili contengono sali, la legge considera "minerali" quelle che originando da una falda sotterranea, hanno caratteristiche igieniche particolari (mícrobiologicamente pure) e proprietà favorevoli alla salute.

Qualsiasi trattamento chimico che alteri la composizione dell'acqua è vietato: le acque minerali devono essere batteriologicamente pure e prive di inquinanti; devono poi essere imbottigliate come sgorgano dalla sorgente. L'unico trattamento eventuale è l'aggiunta di anidride carbonica per renderle gassate. Si differenziano dall'acqua po†abile del rubinetto, che può essere prelevata da laghi, fiumi o falde superficiali e può essere sottoposta a trattamenti (ad esempio l'aggiunta di cloro).

Non tutte sono uguali

Le caratteristiche e le proprietà salutari dipendono dalla fonte di provenienza e daisali minerali che vengono trascinati durante il lungo cammino sotterraneo attraverso le rocce, prima di sgorgare in superficie. In base al tipo di minerali in esse disciolti, indica†i come "residuo fisso" (cioè la quantità di sali minerali depositati da un litro di acqua fatto evaporare a 180°, le acque minerali vengono classificate come:

1. Minimamente mineralizzate hanno un contenuto di sali minerali inferiore a 50 milligrammi

per litro; si tratta di acque "leggere" che in quanto povere di sali minerali favoriscono la diuresi e facilitano l'espulsione di piccoli calcoli renali.

2. Oligominerali hanno un contenuto di sali minerali non superiore ai 500 milligrammi per litro. In virtù dei pochi sali minerali presenti, sono ottime acque da tavola, adatte ad essere bevute quotidianamente; inoltre svolgono un'ottima azione diuretica e contengono poco sodio.

3. Minerali: il residuo fisso è compreso tra 500 e 1000 milligrammi (1 g) per litro. Contengono una percentuale consistente di sali minerali e pertanto non devono essere bevute in quantità eccessive (fino a un litro al giorno), alternandole con acqua oligominerale. Hanno applicazioni diverse a seconda del tipo di sostanze in esse presenti (calcio, zolfo, ferro, magnesio,bicarbonato...).

4. Ricche di sali minerali: il residuo fisso è di oltre 1500 milligrammi per litro. Sono molto ricche di sali, pertanto devono essere bevute specificamente a scopo curativo e su consiglio medico. Si acquistano in farmacia, ma alcune si trovano anche nei supermercati.

ACQUA, FONTE DI VITA

Elemento indispensabile per la vita e la salute, l'acqua presiede a molte funzioni fondamentali del nostro organismo: regola la temperatura corporea, lubrifica i tessuti dei polmoni, degli occhi della pelle, facilita i processi digestivi di trasporto e assorbimento delle sostanze nutritive, favorisce la diuresi e quindi l'eliminazione dei liquidi e delle sostanze di scarto.

1. L'acqua rappresenta circa il 60% del peso corporeo di un adulto e I'80% di quello di un bambino. Durante la giornata, questa acqua varia continuamente in quantità e concentrazione: a riposo e soprattutto in movimento, sono abbondanti le perdite idriche dell'organismo: circa 2-2.5 litri al giorno. L'eliminazione avviene soprattutto con la respirazione, l'urina, la sudorazione e le feci.

2. Per mantenere in equilibrio il bilancio idrico, le perdite vanno reintegrate con l'apporto di acqua, che deve essere rimpiazzata con la stessa velocità con cui viene eliminata: nell'adulto il fabbisogno idrico giornaliero è di circa 2-2.5 litri, di cui la maggior quantità (un litro e mezzo circa) viene fornita dall'acqua stessa e la restante parte dall'acqua contenuta in alimenti e bevande (frutta, verdura, caffè, succhi di frutta ...).

3. La quantità giornaliera varia con il clima, lo stile di vita, l'età e l'alimentazione; è importante che non scenda al disotto di circa 1 litro al giorno: se il quantitativo è insufficiente compaiono i sintomi di disidratazione, affaticamento dei reni, secchezza della pelle e torpore. Il colore delle urine può rivelare se si beve a sufficienza: il giallo paglierino indica che tutto è OK, il giallo scuro vuol dire che si beve troppo poco.

A CIASCUNO LA SUA ACQUA

Quando si beve non solo ci si disse†a, ma si assumono elementi importanti (oligo elementi come calcio, sodio, ferro, magnesio, zolfo, bicarbonato, fluoro) che a seconda del tipo e della concentrazione possono soddisfare le diverse esigenze di benessere psico-fisico. Per chi vuole dimagrire Si consiglia di impostare con un medico una dieta appropriata, infatti l'acqua di per sé non fa dimagrire, ma può essere un ottimo aiuto. In questo caso può essere appropriata un acqua oligominerale, cioè un'acqua "leggera", che favorisca la diuresi, l'eliminazione delle scorie con l'urina e quindi la disintossicazione dell'organismo. E' bene berne almeno un litro e mezzo durante la giornata.

Per chi soffre di calcoli renali

Bere acqua oligominerale o minimamente mineralizzata, particolarmente utile per favorire la diuresi, per la sua scarsità di sali minerali, e per eliminare le scorie e le impurità e prevenire la formazione di calcoli. In presenza di calcoli può essere efficace il cosiddetto "colpo d'acqua", consistente nel bere un litro/un litro e mezzo di acqua rapidamente, in modo che agisca come una "spinta" e faciliti l'espulsione del calcolo. Recenti scoperte hanno dimostrato che anche un'acqua minerale "dura", cioè ricca di calcio, può aiutare a prevenire la formazione di calcoli renali.

Per chi fa sport

Gli oligo elementi dell'acqua minerale apportano nutrienti privi di calorie e reintegrano i liquidi e i sali persi con il sudore. La quantità di acqua varia con lo sport praticato, la sua dura†a e le condizioni climatiche: si va da un litro

e mezzo a 3 litri al giorno. Tra i minerali importanti per l'atleta  spiccano il calcio (essenziale per la formazione e la solidità dell'osso, la trasmissione degli impulsi nervosi e la contrazione muscolare), il ferro (per evitare il senso di fatica dovuto all'anemia), il magnesio e il potassio (per facilitare la contrazione dei muscoli), il sodio e il cloro (per la regolazione del bilancio idrico).

Per chi ha la pressione alta

Oltre alla dieta povera di sodio, da seguire su consiglio medico, è indicata un'acqua oligominerale che favorisce

diuresi ed eliminazione del sodio in eccesso, responsabile dell'aumento della pressione e dello affaticamento.

 

 

 

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Published by franco focante - in comunicazioni utili
26 aprile 2014 6 26 /04 /aprile /2014 16:33

P4250031.JPG

Mi è capitato di persona, ma sò anche di altri, di sentirsi chiedere dai turisti perchè la nostra piaza del comune è cosi "maltreat". A tale richiesta ho spiegato che è un esperimento. Sono molte le lamentele sia di noi osimani sia dei turisti. Non mi interessa sapere il perchè e neanche le motivazioni addotte , ma ieri alla manifestazione del 25 aprile alcune persone straniere si lamentavano delle auto parcheggiate e dei cartelli messi davanti al palazzo comunale. Oramai siamo alla chiusura di  un mandato e quello che è stato è stato. Mi permetto, però, da cittadino di chiedere a chiunque sarà chiamato ad amministrare questa nostra città di togliere tutto e di lasciare libera la piazza da ogni orpello che l'abbruttisce. Non deve essere una promessa ma una certezza! La piazza è della città e non di pochi, chiunque essi siano.
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Published by franco focante
24 aprile 2014 4 24 /04 /aprile /2014 13:04

P4240033

Oggigi avevo delle zucchine fatte "a modo mio" , pochi asparagi selvatici e un po di asparagi "colltivati. Mi ero messo a provare di fare la mia denuncia dei redditi, il tempo passa e il pranzo si avvicinava. ecco cosa è successo.Ho preso il frullatore ad immersione e ci ho messo le zuicchine, gli asparagi prelessati, alcune foglie di basilico due di menta, un tantino di curcuma e poco aglio, un pizzico di sale un "griolì" di peperoncino in povere. ho frullato il tutto. Ho cotto gli spahetti e li ho conditi con la salsa ottenuta. 
Certo, la foto è fatta "alla meglio" ma la pasta è venuta " al meglio!" Imparare ad usare le erbe selvatiche e anche quelle aromatiche è abbastanza facile. Usare spezie come la curcuma è estramamente salutare.

 

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Published by franco focante - in oggi si cucina
15 aprile 2014 2 15 /04 /aprile /2014 07:18

fortunellaOggi vi voglio parlare del kumquat ovvero del mandarino cinese che molti, giustamente, chiamano “fortunella. Come vedete dalla foto della mia fortunella è un albero che porta sempre i frutti che sono molto buoni da mangiare, che contengono potassio, magnesio vitamine C . A, minerali acido foleico, calcio e carotenoidi. Hanno molte fibre dietetiche sono ottimi digestivi consumati a fine pasto. Li ho preparati mettendoli in un barattolo di vetro con del cointreau dopo averli sbucherallati con uno stecchino. Dopo averli fatti marinare per un mese, sono diventati ottimi sia da soli che in aggiunta a gelati e dolci in genere, canditi, e confetture (le marmellate sono solo quelle fatte con gli agrumi, le altre sono confetture). E' una pianta facile da coltivare anche sul balcone, vi dare grandi soddisfazioni. D'inverno  se non avete un riparo  con molta luce, è sufficiente mettergli attorno del tessuto non tessuto che trovate in ferramenta. La pianta è abbastanza resistente al freddo. Le mie hanno ormai 10 anni. Ci sono diversse tipi di fortunella, io preferisco quella “margarita” in Gappone la chiamano “nagami” ha frutti più grandi con molti olii essenziali nella buccia. Si presta anche a diverse ricette in cucina sulla falsa riga dei piatti preparati con arance o limoni. 

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Published by franco focante - in alberi e arbusti